Parola di Dio categorie

AMORE

Le meditazioni sull'Amore dovrebbero essere le più belle proprio perché Dio è l'Amore! - Soltanto l'amore autentico che si trova solo in Dio rende felice l'uomo e gli dona quella felicità intima che nessuno e niente può distruggere. - Perciò S. Paolo ha scritto: "Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribo­lazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?" (Rm 8,35)

Di questa virtù teologale dell'amore, così importante nella nostra vita leggiamo nel Nuovo Catechismo quanto ciò che segue (1822‑29):

- (1822) "La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio."

- (1823) "Gesù fa della carità il comandamento nuovo. Amando i suoi «sino alla fine» (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). E ancora: «Questo è il mio comanda­mento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati» (Gv 15,12)."

- (1824) "La carità, frutto dello Spirito e pienezza della legge, osserva i comanda­menti di Dio e del suo Cristo: «Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comanda­menti, rimarrete nel mio amore» (Gv 15,9‑10)."

- (1825) "Cristo è morto per amore verso di noi, quando eravamo ancora «nemici» (Rm 5,10). Il Signore ci chiede di amare come lui, perfino i nostri nemici, di farci il prossimo del più lontano, di amare i bambini e i poveri come lui stesso.

L'Apostolo San Paolo ha dato un ineguagliabile quadro della carità: «La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine» (1Cor 13,4‑8a)."

- (1826) "«Se non avessi la carità, dice ancora l'Apostolo, non sono nulla...». E tutto ciò che è privilegio, servizio, perfino virtù... senza la carità, «niente mi giova» (1Cor 13,1‑4). La carità è superiore a tutte le virtù. È la prima delle virtù teologali: «Queste le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità» (1Cor 13,13)."

- (1827) "L'esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il «vincolo di perfezione» (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla perfezione soprannaturale dell'amore divino."

- (1828) "La pratica della vita morale animata dalla carità dà al cristiano la libertà spirituale dei figli di Dio. Egli non sta davanti a Dio come uno schiavo, nel timore servile, né come il mercenario in cerca del salario, ma come un figlio che corrisponde all'amore di colui che «ci ha amati per primo» (1Gv 4,19):

- O ci allontaniamo dal male per timore del castigo e siamo nella disposizione dello schiavo. - O ci lasciamo prendere dall'attrattiva della ricompensa e siamo simili ai mercenari. Oppure è per il bene in se stesso e per l'amore di colui che comanda che noi obbediamo... e allora siamo nella disposizione dei figli." (San Basilio, Regulae fusius tractatae, prol. 3)

- (1829) "La carità ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia; esige la genero­sità e la correzione fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinte­ressata e benefica; è amicizia e comunione."

Sull'Amore si potrebbe scrivere ovviamente un'infinità di libri, così come Dio nel suo amore è infinito. Ma questo non importa! - Importa piuttosto vivere l'amore nella vita quotidiana, e l'amore verso Dio, a noi stessi in modo ben ordinato, al prossimo, incluso anche per i nemici.

Come è importante l'amore nella nostra vita ce l'ha mostrato Gesù stesso rispon­dendo alla domanda del dottore della legge: "Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso." (Mt 22,37‑39) - Il nostro amore verso Dio dovrebbe dunque essere indiviso e il nostro amore al prossimo dovrebbe ugua­gliare, l'amore con cui in modo ordinato amiamo noi stessi.

L'amore che qui meditiamo non corrisponde ovviamente all'amore del mondo da cui ci mette in guardia S. Giovanni Apostolo: "Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!" (1 Gv 2,15‑17)

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