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PAZIENZA

Nelle meditazioni sulla Pazienza dobbiamo vedere soprattutto questa verità che la vera virtù della pazienza non conosce limiti di tempo, ma attende con perseveranza e con piena fiducia l'aiuto di Dio finché Dio lo da! In San Giacomo Apostolo troviamo un meraviglio­so insegnamento al riguardo, che nello stesso tempo è un'esortazione per le persone impazienti: "Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compas­sione." (Gc 5,7‑11)

I santi, che hanno seguito l'insegnamento e l'esempio del Signore Gesù, di Sua Madre Maria e degli apostoli, hanno saputo che la pazienza porta sempre molte grazie e che "Il paziente sopporterà per qualche tempo; alla fine sgorgherà la sua gioia;" (Sir 1,20)

Un noto esempio di pazienza è quello di Santa Monica che ha pregato per la conversione di suo figlio per quasi 20 anni e ha aspettato pazientemente questa grazia nella speranza che Dio ricompensasse la sua perseveranza. Noi sappiamo quanto Dio abbia ricompensato la lunga, paziente attesa di questa madre orante e sofferente. Agostino alla fine, non soltanto si è convertito, ma si è tanto aperto all'abbondanza della grazia di Dio, che poco dopo è stato ordinato sacerdote ed eletto Vescovo. Egli è stimato come efficace predica­tore della Parola di Dio, che ha saputo in modo eccellente interpretare le verità rivelate da Dio.

Come la virtù della pazienza coopera con le altre virtù, ce lo descrive in modo chiaro e preciso San Paolo: "E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato." (Rm 5,3‑5)

Quale sia il modo giusto di comprendere le Parole di San Giacomo "Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore." (Gc 5,7) ce lo spiega San Pietro: "Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà," (2 Pt 3,8‑11)

Nella ferma convinzione che la pazienza conviene sempre e sempre opera cose buone e grandi, - e di questo ci sono abbastanza dimostrazioni in tutta la creazione - vogliamo sottolineare il significato delle nostre meditazioni sulla pazienza con le parole di San Paolo: "Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, SIATE PAZIENTI CON TUTTI. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprez­zate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!" (1 Ts 5,14‑24)

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FRATELLANZA

In questo mese vogliamo meditare in modo particolare sulla fratellanza come dovere dell'amore. - "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1Gv 4,16b) Per questo, anche da noi Dio esige l'amore. - S. Paolo apostolo, nella sua Lettera ai Corinzi, ci descrive con magnifiche parole come dovrebbe essere l'amore nella pratica della vita quotidiana: "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà." (1Cor 13,18a)

Questo amore si manifesta in forme diverse che chiamiamo virtù, come per esempio fratellanza, amicizia, amore al prossimo ecc. Dalle diverse Parole di Dio giungiamo alla conoscenza di ciò che il Padre Celeste richiede da noi, quando EGLI ci istruisce, mediante Gesù, sulla fratellanza o sull'amore al prossimo, per esempio, virtù che oggi, purtroppo, si trovano sempre di meno. Attraverso ciò Dio vuole rinnovare veramente la cristianità e migliorare il mondo. Ciò si dovrebbe realizzare innanzitutto nella famiglia e per mezzo della famiglia. Questo è un grande compito per ogni famiglia!

- Che cosa facciamo noi affinché il Vangelo di Gesù Cristo sia meglio conosciuto ed accolto nelle nostre famiglie, nel nostro gruppo di preghiera, nella nostra parrocchia, come anche in tutto il mondo?

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PREGHIERA

Il Concilio Vaticano II è sicuramente l'opera dello Spirito Santo che continua la missione di Gesù Cristo nell'adempimento della volontà del Padre Celeste sulla terra.

- Allo stesso tempo è un dono della Trinità di Dio agli uomini del nostro tempo, che sono confusi a causa di molte diverse filosofie ed ideologie.

- L'insegnamento del Concilio Vaticano II ci dona una luce che illumina la via terrena al cielo e dà la sicurezza, la pace interiore e la gioia, che si possono trovare solo presso Dio.

- Purtroppo però, spesso succede che perfino persone buone, molto credenti criticano ingiustamente il Concilio Vaticano II, e anche lo rifiutano. Questo capita sempre quando non si legge affatto, oppure solo in modo inesatto, i testi del Concilio Vaticano II. - Chi dunque vuol fare una qualsiasi osservazione su questa opera meravigliosa e su questo dono dello Spirito Santo, deve prima leggere attentamente almeno una volta tutti i testi. - Allora, ne sono convinto, avrà la stessa mia opinione.

- Ora vogliamo aprire l'orecchio interiore della nostra anima alla voce del Concilio Vaticano II ed ascoltare attentamente che cosa lo Spirito Santo ci dice nel testo seguente e che cosa EGLI, tramite questo, vuole muovere e raggiungere in noi.

"Poiché il Creatore di tutte le cose ha costituito il matrimonio quale principio e fondamento dell'umana società e, con la sua grazia, l'ha reso sacramento grande in riferimento a Cristo e alla Chiesa (cfr. Ef 5,32), l'apostolato dei coniugi e delle famiglie acquista una singolare importanza sia per la Chiesa sia per la società civile. I coniugi cristiani sono cooperatori della grazia e testimoni della fede l'uno per l'altro, nei confronti dei figli e di tutti gli altri familiari. Sono essi i primi araldi della fede ed educatori dei loro figli; li formano alla vita cristiana e apostolica con la parola e con l'esempio, li aiutano con prudenza nella scelta della loro vocazione e favoriscono con ogni diligenza la sacra vocazione eventualmente in essi scoperta.

Sono sempre stati doveri dei coniugi, ed oggi sono la parte principale del loro apostolato: - manifestare e comprovare, con l'esempio della propria vita, l'indis­solubilità e la santità del vincolo matrimoniale; - affermare con fortezza il diritto e il dovere che spetta per natura ai genitori e ai tutori di educare cristianamente la prole; difendere la dignità e la legittima autonomia della famiglia.

La famiglia stessa ha ricevuto da Dio la missione di essere la cellula prima e vitale della società. E essa adempirà tale missione

  se, mediante il mutuo affetto dei membri e la PREGHIERA elevata a Dio IN COMUNE, si mostrerà come il santuario domestico della Chiesa,

  se tutta la famiglia si inserirà nel culto liturgico della Chiesa;

  se infine praticherà una fattiva ospitalità e se promuoverà la giustizia e le buone opere a servizio di tutti i fratelli che si trovano in necessità.

Fra le svariate opere dell'apostolato familiare, ci sia concesso enumerare le seguenti:

  adottare come figli i bambini abbandonati,

  accogliere con benevolenza i forestieri,

  dare il proprio contributo nella direzione delle scuole,

  consigliare e aiutare gli adolescenti,

  aiutare i fidanzati a prepararsi meglio al matrimonio,

  collaborare alle opere catechistiche,

  sostenere i coniugi e le famiglie nelle loro difficoltà materiali e morali,

  provvedere agli anziani non solo per l'indispensabile,

  ma anche renderli partecipi equamente dei frutti del progresso economico.

Le famiglie cristiane che in tutta la loro vita si mostrano coerenti con il Vangelo e mostrano con l'esempio cosa sia il matrimonio cristiano, offrono al mondo una preziosissima testimonianza cristiana, sempre e dovunque, ma in modo speciale nelle regioni in cui viene annunziato per la prima volta il Vangelo, oppure dove la Chiesa si trova tuttora nei suoi inizi o urta contro gravi ostacoli.

- Affinché possano raggiungere più facilmente le finalità del loro apostolato, può essere opportuno che le famiglie si uniscano in qualche associazione." (Apostolicam Actuositatem, sull'apostolato dei laici, Capitolo III, 11)

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PREGHIERA

Anche nei mesi di novembre e dicembre rifletteremo sul tema della PREGHIERA.

- La preghiera è sicuramente uno dei nostri primi doveri e contemporaneamente un'espressione fondamentale del nostro amore verso Dio. È una delle più belle forme di adorazione di Dio in spirito e nella verità della Parola di Dio che, noi ciò facendo, meditiamo. Così impariamo a conoscere nel modo migliore la volontà del Padre Celeste e nello stesso tempo attingiamo da ciò la forza per compiere nel modo migliore e più fedele possibile la Sua volontà.

Nel nuovo Catechismo leggiamo i seguenti molto importanti insegnamenti, che ci sono molto di aiuto in ogni tempo:

- (2732) "La tentazione più frequente, la più nascosta, è la nostra mancanza di fede. Si manifesta non tanto in una incredulità dichiarata, quanto piuttosto in una preferenza di fatto. Quando ci mettiamo a pregare, mille lavori o preoccupazioni, ritenuti urgenti, si presentano come prioritari; ancora una volta è il momento della verità del cuore e del suo amore preferenziale. Talvolta ci rivolgiamo al Signore come all'ultimo rifugio: ma ci crediamo veramente? Talvolta prendiamo il Signore come alleato, ma il cuore è ancora nella presunzione. In tutti i casi, la nostra mancanza di fede palesa che non siamo ancora nella disposizione del cuore umile: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5)."

- (2716) "L'orazione è ascolto della Parola di Dio. Lungi dall'essere passivo, questo ascolto s'identifica con l'obbedienza della fede, incondizionata accoglienza del servo e adesione piena d'amore del figlio. Partecipa al «sì» del Figlio fattosi Servo e al «fiat» della sua umile serva."

- (2705) "La meditazione è soprattutto una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il Perché e il Come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un'attenzione difficile da disciplinare. Abitualmente ci si aiuta con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vange­lo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e quello della storia, la pagina dell'«Oggi» di Dio."

- (2685) "La famiglia cristiana è il primo luogo dell'educazione alla preghiera. Fondata sul sacramento del Matrimonio, essa è «la Chiesa domestica» dove i figli di Dio imparano a pregare «come Chiesa» e a perseverare nella preghiera. Per i fanciulli in particolare la preghiera familiare quotidiana è la prima testimonianza della memoria vivente della Chiesa pazientemente risvegliata dalla Spirito Santo."

Nelle meditazioni seguenti auguro a tutti l'abbondante benedizione di Dio, la luce dello Spirito Santo, gioia, arricchimento interiore e tutti gli altri doni e grazie che ognuno necessita per la santificazione della propria vita.

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