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Parola di Dio: At 13,2-3

Evento

Titolo:
Parola di Dio: At 13,2-3
Quando:
Mer, 13. Novembre 2024
Categoria:
PREGHIERA

Descrizione

Parola di Dio: At 13,2-3

"Mentre essi (i fedeli di Antiochia) stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono."

G: Parola di Dio! - T: Rendiamo grazie a Dio!

Aiuto per la meditazione:

Veniamo nuovamente a sapere che lo Spirito Santo opera volentieri lì dove EGLI trova gli uomini nella preghiera comunitaria (celebrazione Eucaristica) e nel digiuno. - Qui vediamo come i credenti di allora si preparavano, attraverso la preghiera e il digiuno, a ricevere i doni dello Spirito Santo e come poi ringraziavano con digiuni e preghiere, per la comunicazione di queste grazie. - Oggi molti credenti stimano poco il grande valore spirituale della preghiera e del digiuno. Sono pronti a tralasciare troppo facilmente la preghiera e il digiuno, perdendo, in questo modo, numerose grazie di Dio.

Credo io che nella preghiera e nel digiuno è nascosta una forza speciale della grazia di Dio, che mi può aiutare particolarmente in problemi gravi?

In base alla Parola di Dio di oggi, come contribuisco concretamente alla Nuova Evangelizzazione del mio ambiente? - Quale proposito faccio?

Preghiera del giorno:

Preghiamo: O Dio Padre, che con l'umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l'umanità dalla sua caduta, concedi a noi tuoi fedeli una rinnovata gioia pasquale perché, liberati dall'oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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Parola di Dio: 2 Cor 1,8-11

"Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora, …