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Parola di Dio: Ger 17,7 - Prv 27,18

Evento

Titolo:
Parola di Dio: Ger 17,7 - Prv 27,18
Quando:
Sab, 23. Marzo 2024
Categoria:
SPERANZA

Descrizione

Parola di Dio: Ger 17,7 - Prv 27,18

"Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia" - "Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori."

G: Parola di Dio! - T: Rendiamo grazie a Dio!

Aiuto per la meditazione:

Nel Libro dei Proverbi leggiamo: "Prima della gloria c'è l'umiltà" (Prv 15,33b), e più avanti: "L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori" (Prv 29,23). Tutti questi proverbi si possono confrontare e sintetizzare con l'esortazione di San Paolo: "Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. e non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede" (Gal 6,7‑10).

Un perfetto esempio di speranza, lo troviamo ovviamente in Gesù che, come Uomo, ha riposto la Sua speranza solamente in Dio. EGLI, come Uomo, era così UNO con Dio, che ambedue le nature, cioè quella umana e quella divina, hanno formato l'unica Persona del Signore Gesù.

Talvolta incontriamo persone che nella vita si illudono con una speranza molto sbagliata, credendo che il loro atteggiamento orgoglioso vale più dell'umiltà. Tutti costoro Gesù stesso li esorta: "Ma voi non fatevi chiamare «rabbi», perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato" (Mt 23,8.11‑12).

Gesù non soltanto dava Insegnamenti, ma faceva anche ciò che diceva, perciò San Paolo poteva scrivere di LUI: "Il Quale, pur essendo di natura Divina, non considerò un tesoro geloso la Sua uguaglianza con Dio; ma spogliò Se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò Se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio L'ha esaltato" (Fil 2,6‑9a).

Il paragone di oggi con il fico, ci vuole dire che anche noi dobbiamo sperare nei frutti del nostro lavoro, fatiche e sofferenze, che ci sono promessi per l'eternità. Questa speranza ci dona, anche nelle prove più dure della vita, fiducia e forza per perseverare fino alla fine e per attendere dal Padre Celeste, pieni di desiderio, la lode per la nostra fede e per le nostre opere buone: "Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione" (2 Cor 1,5). - "Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po' di tempo afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo" (1 Pt 1,6‑7).

Cerco veramente di diventare simile a Gesù in tutto, anche nella Sua via crucis? - Sopporto tutte le cose difficili e mi conforto con la speranza che anche le mie sofferenze hanno una forza salvante e mi possono arricchire spiritualmente, se le offro a Dio e le sopporto in modo simile a Gesù, fino alla fine? - Ho già imparato a non riporre la mia speranza nelle mie deboli forze, ma totalmente nella Grazia di Dio?

In base alla Parola di Dio di oggi, come contribuisco concretamente alla Nuova Evangelizzazione del mio ambiente? - Quale proposito faccio?

Preghiera del giorno:

Preghiamo: O Dio Padre, che hai creato e governi l'universo, fa' che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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Parola di Dio: At 9,9-16 …

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Parola di Dio: At 9,9-16

"... dove (Saulo) rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». e il Signore a lui: «Su, va' sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». R…